A.A.A. Artista Adotta Abitanti é un dispositivo relazionale e un archivio digitale, composto da foto e files sonori, creato per il centro d’arte TOC-Center, a Copertino (Le). Il progetto é ancora in corso.
CREDITS
Ideazione : Rossella Piccinno | Interviste e foto : Rossella Piccinno, Gianluca Rollo | Editing : Rossella Piccinno, Gianluca Rollo | Consulting : Alezzandro Urso, Valeria Raho | Produzione: TOC-Center | Italia 2017-2018.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
A.A.A. Artista Adotta Abitanti é un dispositivo relazionale che si ispira al famoso questionario del 1997 dello psicologo e professore americano Arthur Aron “Creazione sperimentale di intimità interpersonale”. Aron e i suoi colleghi volevano scoprire se fosse possibile creare un contesto artificiale, “da laboratorio”, in cui due sconosciuti potessero legare tra loro e costruire un’amicizia profonda, o addirittura un rapporto romantico, in meno di un’ora. Funzionava così: due volontari entravano in una stanza vuota, si sedevano uno di fronte all’altro e cominciavano a rispondere a una lista di 36 domande. Il questionario permetteva di creare uno spazio di confidenza nel quale le due persone si sentivano libere di affrontare degli argomenti intimi che permettevano la scoperta dell’altro in un tempo immediato. Come aveva capito Aron durante i suoi esperimenti, che hanno dato vita alla nascita di vere e proprie coppie, condividere la propria vulnerabilità e delle confessioni intime genera un clima propizio allo sviluppo dell’empatia.
Riprendendo le 36 domande di Aron e riadattandole alle esigenze di TOC-Centre, Rossella Piccinno ha creato uno strumento in grado di generare relazioni tra gli artisti in residenza del centro culturale e il tessuto connettivo e umano. L’obiettivo è quello di creare una rubrica da mettere a disposizione dell’artista al momento del suo arrivo, in modo da facilitare il suo contatto col contesto da poter coinvolgere nel proprio processo di creazione artistica. In particolare, nella prima fase, quella di presa di contatto, vengono utilizzate solamente 24 domande del questionario (le prime due serie da 12). Le risposte, sotto forma di file sonoro, insieme alle foto-ritratto degli abitanti, fanno parte di un archivio digitale messo a disposizione dell’artista che in base a questo sceglierà quale abitante/i “adottare” e cioè chi incontrare personalmente e coinvolgere nel proprio lavoro. Al momento dell’incontro, l’artista e l’abitante sono chiamati, se vorranno, a continuare il questionario rispondendo reciprocamente e privatamente all’ultima serie di 12 domande. Il grado di partecipazione che scaturirà tra loro sarà assolutamente libero; l’incontro potrà essere fine a se stesso, dare vita ad altri appuntamenti, essere fonte di ispirazione per l’artista o generare un lavoro in co-creazione. Questo dispositivo permette a TOC-Center di andare incontro alla comunità, di metterla al corrente delle proprie attività e di creare attorno a sé una partecipazione attiva. Creare una rete di persone disponibili a incontrare e accogliere i futuri artisti in residenza è l’obiettivo del progetto. Piccinno ha scelto di agire a partire dalle domande di Aron perché convinta che l’empatia sia uno strumento preferenziale per creare un contatto profondo e facilitare lo scambio creativo.
Qui in basso, alcuni degli abitanti che fanno parte della rubrica di A.A.A. per Toc-Center.